Avola festeggia la sua Santa Patrona, l’ultima domenica di luglio. Il culto per S. Venera nella città di Avola risale al medioevo. Nell’antico sito di Avola esisteva già una chiesa consacrata a Santa Venera e un simulacro ligneo portato in processione, entrambi distrutti dal terremoto del 1693. Con il trasferimento della città nel nuovo sito sorse, sotto il Cozzo Tirone, anche una nuova chiesa consacrata a S. Venera e fu realizzata una statua, probabilmente da maestranze catanesi, che sparì misteriosamente nella seconda metà del 1800. L’attuale simulacro è di fattura napoletana, con doratura dei maestri orafi catanesi Raffaele Abbate e Emanuele Puglisi, ricco di oro e argento proveniente da offerte e dagli ex-voto. La festa per fasto e religiosità ebbe il suo massimo momento di splendore nei primi anni del ‘900, così come documenta lo studioso avolese Gaetano Gubernale. La Statua era portata in Processione da un sontuoso carro trionfale chiamato “Il Castello”. I festeggiamenti si svolgono per un’intera settimana e culminano nella solenne processione dell’argenteo fercolo della Santa. La sera dell’ultimo venerdì di luglio, dopo la messa solenne, è aperta la nicchia, dove sono conservati sia il Simulacro della Santa sia la Reliquia. Il giorno della festa consacrato alla Santa, inizia con lo sparo di una serie di salve in aria. Alle nove, la messa solenne, durante la quale il sindaco accende simbolicamente un cero alla Santa affinché lo aiuti a governare la città. Alle 20.00 un forte scampanio e uno sparo di fuochi artificiali salutano l’uscita del Simulacro della Santa dalla chiesa di Santa Venera che girerà per il centro storico posto su di un maestoso carro trionfale accompagnato dalla Banda musicale e dalle autorità cittadine; vie sulle quali si affacciano gli edifici realizzati dai principali artefici della città: tra cui Angelo Italia, figura chiave dello stesso disegno urbano, e i capomastri Antonio Vella, Antonio Mastrogiacomo e Michelangelo Alessi.
La Santa percorre buona parte del centro storico per poi fermarsi al centro di Piazza Umberto I, salutata dai fedeli con il lancio di coriandoli colorati e da uno spettacolo pirotecnico. In seguito si dirige verso Piazza Teatro ed infine fa il suo rientro in Chiesa salutata da un continuo scampanio e da uno sparo di fuochi artificiali. Il giorno seguente detto “Il Lunedì di Santa Venera“, gli avolesi sono soliti effettuare scampagnate presso le campagne circostanti. La sera della domenica successiva, per l’Ottava della festa, presso la chiesa di Santa Venera si svolge l’ultima solenne messa in onore della patrona, al termine della quale il Simulacro sarà custodito nuovamente nella sua nicchia. Il 14 novembre, data in cui secondo gli storici la Santa venne decapitata, il Simulacro è svelato e esposto alla cittadinanza, per essere poi richiuso, in attesa della prossima estate.