Itinerari di S. Lucia a Siracusa

Percorso all'esterno di Ortigia

Il percorso artistico dedicato a Santa Lucia coinvolge, oltre il centro storico, anche alcuni luoghi all'esterno di esso, custodi di una radicata e sempre viva devozione. Il percorso si snoda tra la Borgata (1893), antico quartiere suburbano a nord di Ortigia, in cui sin dal VI sec. d. C. si attesta uno dei primi insediamenti monastici della città, quello di S. Lucia extra moenia e il cimitero omonimo; nonché l'edificazione della chiesa di Santa Lucia e il Sepolcro. Il percorso prosegue poi nell'antico quartiere di Akradina con la cripta di San Marziano, la chiesa dei Cappuccini e il Museo Archeologico Paolo Orsi.



Chiesa di Santa Lucia extra moenia

  La chiesa rappresenta un luogo simbolo legato al culto della santa; infatti secondo la tradizione essa sorge nel luogo in cui la vergine Lucia subì il martirio. Qui si segnalano il soffitto a capriate lignee riccamente dipinte e tra le varie immagini anche l'iconografia di Santa Lucia.  Altro luogo caro ai cittadini siracusani è il tempietto ottagonale del Sepolcro, opera dell'architetto Giovanni Vermexio, situato a pochi metri dalla basilica di Santa Lucia e ad un livello inferiore di cinque metri rispetto alla piazza.  Qui un tempo era custodito l'importante simulacro marmoreo di Santa Lucia Morente opera dello scultore fiorentino Gregori Tedeschi, trasportato oggi sotto l'altare della piccola chiesa. L'opera per parecchio tempo era stata attribuita erroneamente al Gagini . Tramite  ricerche archivistiche è emerso che i deputati dell'opera del Sepolcro di S. Lucia, il giorno 27 aprile del 1634, così come documenta l'atto notarile del notaio Rizzo Santoro, diedero incarico allo scultore Gregorio Tedeschi di «fare et lavorare infrascriptas status et immagine marmoreas modo e forma ut infra videlicet: la statua seu immagine marmoreas modo et forma ut infra videlicet: la statua seu immagine della Gloriosa Santa Lucia nostra patrona del naturale posta e coricata morta quale è quella che al presente esso di Tedeschi lavora nella sua casa dove al presente habita, ad effetto quella metterla in detto Sepolcro». La statua oltre ad essere di pregevole fattura è ricordata anche per un segno miracoloso. Nel maggio del 1735 la città di Siracusa, sotto il dominio austriaco da un lato e l'assedio spagnolo dall'altro, vedeva la popolazione completamente stremata, facente appello costantemente alla Santa, la quale si manifestò con il segno del sudore di quell'immagine che la raffigura morente, confermando il suo sostegno al popolo devoto.

 

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